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SINTASSI VISIVA. Il trucco come grammatica del cinema

  • Immagine del redattore: carlabelloni
    carlabelloni
  • 18 mag
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 10 lug


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“Sintassi Visiva” è una rubrica di analisi tecnica dedicata all’uso del make-up nel linguaggio cinematografico.

Non si parla solo di estetica, ma di struttura: ogni trucco in scena è una scelta narrativa, ogni volto costruito è parte integrante della sceneggiatura visiva.

Mi occupo di formazione nel settore del make-up con un approccio critico e multidisciplinare, dove la conoscenza pratica incontra la teoria del linguaggio visivo, della psicologia della percezione e della costruzione iconografica.

In questa rubrica, porto lo sguardo tecnico di chi studia il trucco non come “decoro”, ma come sistema di segni all’interno di un dispositivo narrativo.

Ogni film è una grammatica: una sceneggiatura visiva fatta di coerenze, ritmi, silenzi e rotture.

Il make-up è uno degli strumenti che contribuisce a scrivere questa grammatica, spesso senza parole.

In alcuni casi, accompagna la narrazione con rigore: traduce l’arco del personaggio, segue le logiche dell’illuminazione e le atmosfere di genere, sostiene la regia invisibile.

In altri, rompe deliberatamente le regole: inserisce disturbo, incongruenza, eccesso, anacronismo o alterazione per generare spaesamento, suspense, ironia o senso critico.

Ogni film preso in esame viene letto come una sceneggiatura visiva: un impianto coerente (o volutamente incoerente) in cui il trucco non è marginale, ma codificato, integrato, spesso determinante.


In “Sintassi Visiva” analizzeremo:

  • l’aderenza tra trucco e costruzione del personaggio (profilo psicologico, funzione drammaturgica, coerenza narrativa);

  • l’uso del trucco come segno temporale e spaziale, in relazione ai contesti storici, sociali o distopici;

  • le strategie simboliche (colori, texture, deterioramento, trasformazioni);

  • i dialoghi tra trucco, costume, fotografia e luce;

  • i casi in cui il trucco tradisce o altera il patto narrativo, diventando elemento di contrasto e manipolazione percettiva.


Questa rubrica non si occupa di “trucchi ben fatti”, quelli li lascio agli esercizi da manuale, agli esami da superare, ai tutorial da replicare.

Qui il trucco è una struttura da leggere, un codice da interpretare, un dispositivo narrativo da progettare.

Non si giudica la precisione dell’esecuzione, ma la funzione, il linguaggio, l’intenzione.

Si studia il perché prima del come.

“Sintassi Visiva” è uno spazio tecnico e critico, per chi sa che il make-up non è solo mestiere, ma pensiero applicato.

Per chi lavora sull’immagine e vuole comprenderla, prima di riprodurla.

Per chi progetta volti come si progetta una scena: con metodo, con visione, e soprattutto, con consapevolezza.

Ci vediamo tra i fotogrammi.

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