Patch occhi: come funzionano davvero?
- carlabelloni

- 25 ago
- Tempo di lettura: 5 min

I patch occhi sono diventati negli ultimi anni un vero e proprio must nei trattamenti cosmetici, sia professionali che domiciliari.
La loro promessa è quella di attenuare in pochi minuti segni di stanchezza, borse, occhiaie e piccole rughe.
Ma su quali meccanismi si basa la loro efficacia? E fino a che punto agiscono?
In questo articolo analizzo in modo costruttivo il funzionamento dei patch occhi, chiarendo i reali benefici e i limiti di questo trattamento.
Cos’è un patch occhi
Si tratta di mascherine sagomate per la zona perioculare, imbevute di sieri ricchi di principi attivi idratanti e lenitivi. I materiali più comuni sono:
Silicone → effetto rinfrescante e occlusivo; ideale per trattenere principi attivi sulla pelle e ridurre la perdita di idratazione.
Idrogel → delicato, fresco sulla pelle, con buona adesione; rilascia gli attivi in modo uniforme.
Biocellulosa → eccellente adesione e rilascio graduale degli ingredienti; ottima performance anche su contorni occhi più sensibili.
Tessuto-non-tessuto → soluzione più economica; adesione e rilascio degli attivi inferiori rispetto alle altre tipologie, ma comunque utile per applicazioni rapide o uso singolo.
Meccanismo d’azione
L’efficacia dei patch occhi si deve a tre elementi principali:
Effetto occlusivo
La mascherina riduce la perdita d’acqua transepidermica (TEWL), aumentando l’idratazione della pelle e rendendo la superficie più liscia e compatta.
Rilascio controllato di attivi
Il siero di cui sono impregnati contiene sostanze funzionali specifiche:
-Acido ialuronico → idratante e rimpolpante.
-Peptidi → stimolano collagene ed elastina (a livello epidermico).
-Caffeina → drenante e vasocostrittrice, utile contro le borse.
-Niacinamide, vitamina C → migliorano compattezza e uniformità dell'incarnato, attenuando le occhiaie.
-Estratti botanici (camomilla, tè verde, aloe) → lenitivi e antiossidanti.
Effetto termico
-Patch rinfrescanti: riducono il gonfiore grazie alla vasocostrizione.
-Patch autoriscaldanti: stimolano la microcircolazione, facilitando l’assorbimento degli attivi.
In quale strato cutaneo agiscono?
Per capire i limiti e le potenzialità dei patch è fondamentale distinguere i livelli della pelle:
Strato corneo (epidermide superficiale)
Qui agiscono la maggior parte degli attivi ad alto peso molecolare (acido ialuronico classico, glicerina).
Risultato: idratazione immediata, pelle più levigata.
Epidermide vitale (spinoso e basale)
Qui possono arrivare attivi più piccoli o lipofili (caffeina, niacinamide, peptidi a basso peso molecolare, acido ialuronico basso PM).
Risultato: stimolo dei cheratinociti, microcircolo superficiale più attivo, lieve effetto uniformante.
Derma
Non viene raggiunto dai patch: nessun attivo cosmetico attraversa la membrana basale.
Risultato: nessuna azione diretta su collagene ed elastina, quindi effetti solo temporanei.
Tabella comparativa: attivi, livello di azione ed effetto
PRINCIPIO ATTIVO | LIVELLO DI AZIONE | EFFETTO VISIBILE |
Acido ialuronico alto PM | Strato corneo | Idratazione superficiale, rimpolpamento immediato. |
Acido ialuronico basso PM | Epidermide vitale | Idratazione più profonda, pelle più elastica |
Glicerina | Strato corneo | Idratazione e miglioramento barriera cutanea |
Caffeina | Epidermide vitale | Decongestionante, riduce borse e gonfiore |
Niacinamide | Epidermide vitale | Leviga, attenuazione occhiaie |
Peptidi | Epidermide vitale | Stimola cheratinociti, pelle più compatta |
Estratti botanici (camomilla, tè verde) | Strato corneo | Azione lenitiva, antiossidante |
Benefici immediati ma temporanei
L’aspetto più importante da chiarire è che i risultati dei patch occhi sono rapidi ma non duraturi.
Ciò dipende da diversi fattori:
Limite anatomico
Gli attivi cosmetici non raggiungono il derma, dove si trovano collagene ed elastina: quindi non possono ristrutturare le fibre né modificare la causa profonda delle rughe o delle occhiaie.
Effetto idratazione e occlusione
La pelle appare subito più liscia perché l’acqua trattenuta negli strati superficiali “gonfia” leggermente le cellule dello strato corneo. Questo effetto, però, svanisce nel giro di poche ore, quando la pelle torna al suo equilibrio naturale.
Azione vascolare e drenante
Caffeina e effetto rinfrescante migliorano temporaneamente la microcircolazione e riducono il gonfiore. Ma appena la stimolazione vascolare si riduce, le borse possono ripresentarsi.
Nessuna azione strutturale
I patch non modificano la sintesi di collagene in profondità, né hanno un’azione correttiva sulle pigmentazioni croniche. Per questo non rappresentano una cura, ma un supporto cosmetico immediato.
Considerazioni personali
I patch occhi rappresentano uno strumento cosmetico efficace come “booster” immediato: migliorano in poco tempo l’aspetto della zona perioculare, rendendola più compatta, distesa e idratata. Tuttavia, è fondamentale comprendere la natura temporanea dei risultati: l’effetto è legato all’idratazione superficiale e alla stimolazione momentanea della microcircolazione, e non a un cambiamento strutturale della pelle.
La loro forza sta quindi nell’impatto rapido e sensoriale, ideale prima di un evento, in un contesto professionale o come gesto di comfort personale. Ma solo se inseriti in una skincare costante e abbinati a trattamenti mirati a lungo termine, possono contribuire a un percorso di bellezza davvero consapevole e completo.
Saper leggere un INCI significa distinguere un patch occhi formulato con attivi realmente funzionali: i peptidi favoriscono la stimolazione del collagene e la riduzione delle rughe sottili, l’acido ialuronico garantisce idratazione profonda e turgore, mentre gli estratti vegetali ad azione antiossidante (come tè verde o ginseng) contrastano i radicali liberi e i segni di affaticamento. La corretta interpretazione della formula permette quindi di valutare l’efficacia del prodotto al di là delle promesse commerciali.
Patch occhi e make-up: attenzione alle formulazioni
Un aspetto spesso trascurato nell’uso dei patch occhi riguarda la loro compatibilità con il trucco applicato subito dopo. Infatti, non tutti i patch sono formulati per preparare la pelle al make-up: alcuni, se utilizzati a ridosso di correttori o fondotinta, possono causare l’effetto indesiderato del cosiddetto pilling, ovvero la formazione di piccoli grumi o residui che compromettono l’omogeneità della base.
La causa è principalmente formulativa.
Se i patch sono impregnati con un siero costituito quasi esclusivamente da ingredienti idrofili (acido ialuronico ad alto peso molecolare, glicerina, polisaccaridi), questi tendono a depositarsi in superficie formando un film gelificato.
Questo film, privo di una componente lipofila che lo renda più elastico e integrato con la barriera cutanea, può rimanere sulla pelle come una sottile patina.
Quando sopra vi si applica un prodotto cremoso o siliconico (correttore, fondotinta), la frizione rompe lo strato gelificato, il risultato visibile è lo sgretolamento in micro-palline.
Il ruolo dei componenti lipofili
Le formulazioni più bilanciate inseriscono accanto agli umettanti idrofili anche una quota di componenti lipofili o anfifilici (esteri, oli leggeri, emollienti siliconici volatili).
Questo accorgimento permette di:
-rendere il film più flessibile e omogeneo;
-migliorare la coesione tra lo strato lasciato dal patch e il trucco successivo;
-ridurre il rischio di pilling mantenendo la pelle morbida e levigata.
Come gestire questo aspetto nella pratica
Se i patch sono ricchi solo di ingredienti idrofili, è preferibile utilizzarli come trattamento serale o in momenti di skincare, non subito prima del trucco.
In alternativa, dopo aver rimosso i patch, è consigliabile tamponare delicatamente l’eccesso di siero e applicare un sottile strato di crema contorno occhi emolliente: in questo modo si crea un film più equilibrato che accoglie meglio i prodotti di make-up.
I patch formulati con idratazione combinata (idrofilo + lipofilo) sono più indicati come primer cosmetico prima del trucco, perché preparano la pelle senza rischi di incompatibilità.
In sintesi: i patch occhi non sono tutti uguali. Quando si usano come step pre-make-up, è fondamentale considerare la composizione del siero: un’eccessiva concentrazione di attivi gel idrofili, senza una parte lipofila, può lasciare un film instabile che porta al temuto effetto “grumi”.


