Nuovo disegno di legge: riconosciuta la figura del Truccatore Tecnico
- carlabelloni

- 21 ago
- Tempo di lettura: 5 min

Un disegno di legge recentemente proposto in Parlamento dal Senatore Renato Ancorotti, segna un cambiamento nel settore dell’estetica e della cura personale. Le professioni di parrucchiere e estetista vengono riordinate con criteri più rigorosi: esami di abilitazione obbligatori, corsi formativi regionali obbligatori, inasprimento delle sanzioni per esercizio abusivo e l’introduzione di nuove figure riconosciute come onicotecnico, truccatore tecnico (comprende make-up artist, lash maker, esperti di laminazione ciglia, ecc.) e operatori di dermopigmentazione.
L’obiettivo è duplice: elevare la qualità del servizio e tutelare i clienti, imponendo standard igienico-sanitari, tecnici e formativi. Le multe per esercizio abusivo possono arrivare fino a 50 000 €, e le attività possono essere temporaneamente sospese fino a due anni nei casi più gravi.
Verso una regolamentazione del make-up: perché è necessario un disegno di legge
Il settore della bellezza in Italia muove ogni anno milioni di euro, ma resta ancora segnato da una forte disomogeneità normativa. Estetisti, parrucchieri e truccatori operano con regole diverse, spesso frammentarie, che non sempre garantiscono né la tutela dei professionisti né quella dei clienti. Proprio per colmare questo vuoto e dare un quadro chiaro alle professioni, negli ultimi giorni è stato presentato questo nuovo disegno di legge che punta a definire in modo preciso competenze, requisiti formativi e responsabilità.
La motivazione è duplice: da un lato contrastare il fenomeno del lavoro irregolare e degli operatori improvvisati, dall’altro elevare la qualità del servizio, introducendo parametri di igiene, sicurezza e preparazione tecnica.
Cosa prevede il nuovo quadro normativo
Il disegno di legge stabilisce un percorso formativo regolamentato per parrucchieri ed estetisti, indicando competenze specifiche che ogni professionista deve acquisire per poter esercitare regolarmente. Questo significa che non sarà più sufficiente “sapere fare”, ma occorrerà dimostrare di possedere conoscenze certificate in materia di anatomia, dermatologia di base, igiene e sicurezza, insieme alle tecniche del mestiere.
Parallelamente, vengono rafforzati i controlli per scoraggiare chi lavora senza titolo, a tutela sia della clientela sia di chi svolge la professione con serietà e nel rispetto delle regole.
In questo articolo mi soffermerò sulla figura professionale di truccatore tecnico.
Il truccatore tecnico:
riconoscimento, formazione e adeguamento per chi è già attivo.
Il disegno di legge istituisce la figura del truccatore tecnico, ovvero il professionista specializzato non solo nella parte estetica, ma dotato di conoscenze tecniche approfondite in materia igienico-sanitaria, cosmetologia, anatomia e gestione del cliente.
Il “Truccatore Tecnico”, secondo l’impostazione del nuovo disegno di legge, rientra nell’area delle professioni dell’estetica e può essere definito come colui che:
Opera in saloni, centri estetici o studi privati, quindi in contesti dove si rivolge a una clientela privata.
Svolge attività legata al make-up correttivo, estetico e sociale (matrimoni, eventi, consulenze personalizzate).
Non ha finalità artistiche legate a produzioni audiovisive, teatrali o fotografiche (quelle restano più vicine alla figura del truccatore audiovisivo o dello spettacolo, ancora non regolamentata in senso stretto).
In pratica, il Truccatore Tecnico diventa la figura “riconosciuta” dallo Stato per garantire igiene, sicurezza e qualificazione in tutti i servizi di trucco rivolti al pubblico pagante in ambito privato.
Percorso formativo e abilitazione
Per ottenere l’abilitazione, il truccatore tecnico dovrà frequentare corsi regionali strutturati su almeno 600 ore, con contenuti quali:
Cosmetologia e chimica dei prodotti.
Anatomia e fisiologia del viso e delle mucose.
Norme di igiene e sicurezza per l’uso di strumenti e prodotti.
Tecniche applicative del trucco.
Elementi di marketing e gestione del cliente.
Al termine del percorso è previsto un esame di abilitazione, necessario per esercitare legalmente la professione.
Chi desidera entrare in regola dovrà seguire il percorso previsto o dimostrare competenze equivalenti riconosciute.
Implicazioni pratiche
Chi è già attivo nel settore dovrà allinearsi alla normativa: attraverso corsi integrativi regionali oppure sostenendo l’esame abilitativo.
Le scuole e le accademie, che vorranno perseguire anche questa specializzazione, dovranno adeguare i propri programmi didattici agli standard previsti dalla legge, affinché i propri diplomati possano diventare truccatori tecnici regolarmente riconosciuti.
Il disegno di legge distingue questa figura da quella di truccatore artistico, audiovisivo o dello spettacolo, i quali non rientrano immediatamente in questa normativa.
Cosa devono fare i truccatori già attivi
Il nuovo disegno di legge rappresenta un momento di svolta: per la prima volta, la professione del truccatore tecnico trova un riconoscimento legislativo, tracciando un percorso formativo e abilitatorio.
I professionisti già attivi devono iniziare a pianificare il proprio adeguamento:
Adeguare la partita IVA scegliendo il codice ATECO più adatto alla loro attività.
Prepararsi all’esame di abilitazione secondo le modalità stabilite dalla normativa e frequentare eventualmente corsi regionali.
Attendere eventuali chiarimenti normativi su come i truccatori tecnici si differenziano da quelli audiovisivi e come diventino ufficialmente disciplinati.
Truccatore audiovisivo o dello spettacolo: una professione in attesa di riconoscimento
All’interno di questo scenario, la figura del truccatore audiovisivo resta ancora sospesa. Pur essendo una delle professioni più richieste, specialmente in ambito audiovisivo e moda, il make-up artist non gode di un riconoscimento pieno all’interno degli albi professionali, né di un codice ATECO specifico che lo distingua in modo netto da estetista o parrucchiere.
Il nuovo disegno di legge, pur partendo da estetisti e parrucchieri, apre finalmente la strada a un inquadramento ufficiale anche per il truccatore tecnico. Questo comporterebbe la definizione di percorsi formativi riconosciuti a livello nazionale e la possibilità di operare con uno status professionale chiaro, evitando le ambiguità che da anni penalizzano chi lavora nel settore.
Cosa succede a chi già lavora come truccatore
Una delle questioni più delicate riguarda chi esercita già la professione. In base alle prime bozze, si prevede un meccanismo di riconoscimento dell’esperienza pregressa: chi potrà dimostrare di aver lavorato regolarmente come truccatore, con documentazione e titoli formativi anche non accademici, potrà accedere a una forma di equiparazione senza dover ripartire da zero. Tuttavia, sarà comunque necessario adeguarsi ai nuovi standard igienici e formativi minimi previsti dalla legge, con corsi integrativi o aggiornamenti obbligatori.
Perché il riconoscimento è urgente
La regolamentazione non è solo una questione burocratica: significa innalzare il livello della professione, ridurre la concorrenza sleale e garantire una maggiore sicurezza per i clienti. Troppi operatori, pur conoscendo le norme igieniche, continuano a trascurarle in assenza di controlli reali. Un inquadramento ufficiale obbligherà anche i più superficiali ad adeguarsi, a partire da piccoli ma fondamentali aspetti come la cura delle mani e delle unghie, fino alla sanificazione degli strumenti di lavoro.
In attesa che il disegno di legge venga approvato e definito in ogni suo dettaglio, resta evidente che ci sono ancora punti da chiarire, soprattutto per quanto riguarda il riconoscimento dei truccatori che già operano e la distinzione tra ambiti professionali diversi. Tuttavia, l’aspetto positivo è che finalmente qualcosa si muove: la figura del truccatore entra nel dibattito normativo e inizia a trovare spazio in una cornice legislativa che potrà dare maggiore tutela, riconoscimento e dignità a una professione troppo a lungo rimasta priva di regolamentazione.


